INTERVISTA AD ALESSANDRO PITTIN, CAMPIONE ITALIANO DI COMBINATA NORDICA

Friulano, classe 1990, primo atleta azzurro a vincere una medaglia nella storia della combinata nordica ai Giochi olimpici (bronzo per il Salto individuale dal trampolino a Vancouver nel 2010), stiamo parlando di Alessandro Pittin.
Cresciuto fin da piccolo in una famiglia appassionata di sport invernali, Alessandro ha imparato ad amare gli sci fin da piccolissimo.
Proprio in questi giorni si sta preparando per partire alla volta del mondiale di Combinata nordica a Lathi, campionato in cui due anni fa conquistò un argento (a Falun).

Ciao Alessandro, sei alla vigilia della partenza per i Mondiali 2017 di combinata nordica, come ti senti, che sensazioni hai?

Mi sono allenato duramente per tornare tra i migliori. Alla vigilia del Mondiale se da una parte potrebbe esserci un po’ di nervosismo perché le sensazioni giuste, soprattutto sul salto, tardano ad arrivare, dall’altra parte mi sento come un outsider in quest’edizione dei Mondiali e quindi non ho molta pressione addosso. Questo potrebbe giocare a mio favore.

La combinata nordica è uno sport che mixa lo sci di fondo e il salto con gli sci, resistenza e adrenalina, qual è l’allenamento tipo?

La parte del fondo è quella che prende la fetta maggiore di allenamento perché è uno sport che richiede una costanza giornaliera per poter rendere al meglio (a volte ci sono anche le giornate di riposo però eh, altrettanto se non più importanti!), e i mezzi di allenamento variano dagli sci, allo skiroll e poi bici, corsa, camminate e palestra. Per il salto invece ci sono circa 5 sedute a settimana (su un totale di 12/14), di cui due o tre dove si salta sul trampolino e le altre alternate tra forza, balzi e esercizi vari di rapidità, equilibrio e propriocezione. Durante i raduni con la squadra nazionale la giornata tipo prevede una sessione di salto sul trampolino al mattino (circa 5/6 salti) e un allenamento per il fondo nel pomeriggio.

Come hai conosciuto questo sport? E’ vero che hai indossato gli sci per la prima volta a 3 anni?

Si, circa a tre anni i miei genitori mi hanno messo ai piedi un paio di sci e da quella volta non li ho più tolti. All’inizio ho imparato con lo sci alpino, per poi passare allo sci di fondo a 6 anni e per ultimo ho provato il salto con gli sci quando ne avevo 8. Tutto questo sempre vicino a dove sono cresciuto, in Friuli, sotto al monte Zoncolan reso famoso dal ciclismo. Ho sempre avuto in me una componente di grinta, resistenza e determinazione (o cocciutaggine dipende dai punti di vista) che mi hanno legato allo sci di fondo e un pizzico di passione per l’adrenalina che mi ha portato verso il salto.La combinata nordica unisce queste due discipline molto diverse… mi piacciono le sfide!

L’allenamento si svolge tutto sulle piste o anche in palestra?

Sia per lo sci di fondo che per il salto con gli sci una parte della preparazione prevede anche allenamenti in palestra. In questo caso la percentuale è molto più alta nel salto perché quest’ultimo non è uno sport dove si può fare tanto esercizio “sul campo” e di conseguenza una buona parte dell’allenamento viene svolta in palestra e all’aperto con sedute di forza gambe, balzi, esercizi per l’equilibrio, la rapidità e la tecnica.

Qual è il momento più duro da affrontare in questo sport?

Parlo per me ma penso di esprimere un po’ il parere di tutti dicendo che il momento più duro arriva quando sbagli o fai un brutto salto sul trampolino. In quel momento sai di aver “buttato” la gara, infatti poi diventa più difficile rimediare nei 10km di fondo, anche se non impossibile. Il fondo però nella gara ad inseguimento ti dà la possibilità di sfogare la rabbia.

Oltre il duro allenamento hai uno stile alimentare particolare?

A dire il vero non ho mai seguito una dieta particolare anche se so che è importante quanto un buon programma di allenamento. Per questo motivo però sono sempre stato attento a come mi alimento e ho anche avuto la fortuna di essere cresciuto con una cultura verso la cucina sana grazie a mia mamma. Ultimamente sto dando sempre più importanza a questo aspetto per rimanere in salute e rendere al meglio negli allenamenti e nelle gare.

Medicina naturale o tradizionale? Quale delle due e perché?

Sono per la medicina naturale perché credo che il nostro corpo sia in grado di difendersi e curarsi da solo. Assumendo sempre medicinali secondo me rischiamo solo di abbassare le nostre naturali difese ed essere quindi sempre più deboli ed esposti. Sia chiaro però che quando si sta male serve anche qualche medicina tradizionale per alleviare i dolori.

Per sostenerti durante i duri allenamenti fai affidamento alla micoterapia e ai funghi medicinali, come sei venuto a conoscenza di questa antica branchia della fitoterapia di origine cinese? Oltre il cordyceps del Performance forte sei entrato in contatto anche con altri funghi medicinali?

La micoterapia sia come aiuto nella mia preparazione sportiva che come supporto di difesa immunitaria mi è stata consigliata dall’erboristeria “Centerbe” di Tolmezzo dove andavo spesso quando ero in Friuli, più di rado ora che praticamente vivo in Trentino. Utilizzo molto anche il Reishi come supporto immunitario.

In bocca al lupo!