Sport, Fase 2 e rischi: come supportare l’organismo nella ripresa dell’allenamento?

Esistono dei rischi per chi riprende a praticare sport in fase 2? Quali sono i consigli più utili da seguire in questa ripresa degli allenamenti?

Siamo entrati nella fase 2 e per gli sportivi, sia amatoriali che agonisti, è arrivato il momento di rimettersi in moto con allenamenti Outdoor in attesa che riaprano anche i centri sportivi. La ripresa dell’attività fisica dopo un periodo di sedentarietà non sarà così semplice, nemmeno per chi fino ad ora ha tenuto vivo il ritmo: temperature più alte, cambio di alimentazione, ripresa dopo un momento psicologico difficile. Abbiamo chiesto al Dott. Pier Paolo Zanello, Biologo Nutrizionista e Direttore Scientifico di AVD Reform quali sono le accortezze e i rischi di cui devono tenere conto tutti coloro che riprendono a svolgere regolare attività fisica.

Sport in fase 2: a quali rischi e meccanismi va in contro l’organismo che riprende a fare attività fisica?

È importante contestualizzare la ripresa dell’attività fisica in relazione al tipo di sport praticato, considerare se l’atleta in questo periodo difficile sia riuscito o meno a mantenere comunque un certo livello di attività motoria ad esempio con esercizi a corpo libero, in casa o in giardino, per non perdere del tutto il tono muscolare e a capacità aerobica. Generalmente, quando si riprende dopo un periodo di prolungata inattività, si osserva un incremento elevato dello stress ossidativo, una riduzione nella clearance del lattato e microlesioni alla placca neuromuscolare che possono nel complesso indurre dolori muscolari ad insorgenza ritardata (DOMS) maggiori, rispetto a quando era allenato, e nelle 24-48 ore successive all’allenamento, con tendenza globale ad overtraining.

Chi pratica sport ad alti livelli dovrà riprendere i propri standard, come fare per ritornare al top e soprattutto non stressare il corpo?


La ripresa dovrà essere graduale e inizialmente a giorni alterni, per poi intensificare progressivamente nelle successive settimane. Sarà fondamentale seguire una corretta alimentazione, ricca in antiossidanti, antociani e polifenoli, come anche controllare adeguatamente l’apporto di acqua e sali minerali. Esiste anche qui una individualità di cui il medico dello sport e il preparatore atletico dovranno tenere conto.

Tra le soluzioni integrative suggeriamo cicli di Performance Slow Aging, prodotto ad elevata valenza antiossidante, in grado di contrastare l’eccessivo stress ossidativo e favorire il recupero post workout, con polisaccaridi della Curcuma, Astaxantina, Ribes nigrum e N-Acetil cisteina, 3 cps/die per 40 gg seguito da 60 giorni di interruzione dell’assunzione.
Anche il prodotto Performance Forte, della linea AVD Sport si rivela un rimedio di elezione, da associare a Performance Slow Aging, grazie anche alla presenza di Cordyceps sinensis, un fungo medicinale ad azione tonico-adattogena, in grado di migliorare le performance sportive, ridurre l’infiammazione, migliorare il trofismo muscolare e garantire una adeguata produzione di testosterone.

Guarda il video di presentazione della Linea AVD Sport

Sport in fase 2: quali sono i rischi maggiori per chi decide di riprendere l’allenamento considerando le alte temperature?

Non essendo più abituati ai ritmi di lavoro atletico e fisico che riuscivano a sostenere, specialmente chi non è riuscito a mantenere un certo allenamento durante la quarantena, ovviamente si sentirà molto più stanco e dovrà fare attenzione ad eventuali infortuni da overreaching, che possono avvenire proprio in momenti in cui pensiamo di essere in grado di gestire le performance come quella di soli 4 mesi fa, ma in realtà non è così, dobbiamo ritornarci gradualmente.

Alka Flor Sport

All’integratore Performance Slow Aging, per una efficace copertura antiossidante e per iniziare a incrementare il carico allenante, può essere utile associare AlkaFlor, con minerali citrati alcalini (Potassio, Magnesio e Sodio) con una triplice valenza: ripristinare le perdite minerali attraverso l’elevata sudorazione, contrastare l’elevata produzione di acido lattico muscolare neutralizzandolo, e favorire l’assorbimento minerale grazie ad un supporto prebiotico di fruttooligosaccaridi, utile per il trofismo del microbiota intestinale, fondamentale anche nello sportivo. 

Chi ritorna a ricercare obiettivi deve anche gestire il fattore mentale: la situazione Covid 19 ha interrotto in modo brusco gli allenamenti e la strada verso gli obiettivi degli agonisti, dall’altra parte chi vuol rimettersi in forma ora vorrebbe farlo nel modo più celere possibile. Come supportare la mente in questo momento di stress?

Questa situazione appena vissuta ha evidenziato in tutti noi alcune fragilità, e in egual misura negli sportivi si è osservato un calo della concentrazione e del focusing verso gli obbiettivi prefissati dagli agonisti, basti pensare alle Olimpiadi di Tokyo, rimandate al 2021. Ritrovare la giusta determinazione nella ripresa dello sport in fase 2 non è semplice, ma come sappiamo il carattere e la tenacia tipica degli agonisti, professionisti e master, dona loro una marcia in più. L’integrazione prevista dalla AVD Sport in questo ambito vede il prodotto Performance Brain come quello più indicato: una sinergia di sostanze ad azione nootropa, con Teanina e Caffeina a lento rilascio, Bacopa, Ganoderma lucidum (Reishi), e due specie di Salvia. L’assunzione di questo nutraceutico è indicato con 1 capsula al giorno ad aumentare fino a 4 cps/die il giorno stesso della Performance, poiché sappiamo che le grandi sfide si vincono più con la testa e la determinazione, che con il fisico.


In questo contesto sarà utile abbinare anche Performance Forte, 3 cps/die, con Cordyceps sinensis e Rodiola rosea, due straordinari rimedi ad azione adattogena, in grado di contribuire anche al riequilibrio ormonale, ottimizzando il rapporto Cortisolo/ Testosterone a favore di quest’ultimo e allontanando così pericolosi fenomeni di overtraining.