Cordyceps sinensis: benefici e caratteristiche del fungo caterpillar

Usato come rimedio naturale fin dall’antichità in Medicina Tradizionale Cinese, il Cordyceps sinensis protegge l’organismo e lo aiuta ritrovare energia e vitalità

I ricercatori di Cordyceps AVD ReformLa storia del fungo caterpillar è lunga millenni ed ha origine sull’altopiano tibetano, precisamente nella regione del Qinghai, dove può crescere fino a circa 5000 mt d’altezza. Si racconta che a scoprirlo furono le popolazioni indigene del Tibet e del Nepal grazie all’attività di pascolo delle mandrie di yak (i bovini tibetani). Gli animali una volta arrivati in cima alla montagna, si cibavano di un fungo nato dalle carcasse dei bruchi. Il consumo di questi strani funghi donava agli animali una grande vitalità e libido.

Curiosi di capire se questa energia fosse causa diretta del consumo del fungo, le popolazioni iniziarono a cibarsi del cordyceps. Chi lo mangiava notava maggiore resistenza fisica, meno di disturbi respiratori e in generale minori malanni. La fama di questo fungo miracoloso si sparse presto fino ad arrivare alle orecchie dei medici dell’imperatore, che lo prescrissero al sovrano. Da quel momento, data la difficoltà di reperibilità del fungo, chiunque trovasse il cordyceps sinensis per legge era costretto a consegnarlo ai funzionari imperiali.

A che cosa serve il cordyceps sinensis?

Il Cordyceps sinensis è un potente tonico adattogeno, aiuta nel potenziare l’energia e a migliorare la vitalità. Questo fungo incrementa i livelli di ATP (adenosina trifosfato) nell’organismo, la principale fonte di energia cellulare che mette in moto il nostro corpo, necessaria per tutti i processi enzimatici dell’organismo. In MTC è il “tonico dei reni”, intendendo come reni il sistema organico funzionale che immagazzina l’energia vitale, regola la riproduzione e la potenza sessuale. Per questo il cordyceps è utilizzato a supporto di reni affaticati, compromessi o trapiantati. Agisce poi sul sistema immunitario modulandolo, come antivirale e antimicrobico.

 

È anche un potente anti-aging. Il suo consumo migliora l’ossigenazione cellulare, supporta il fegato nella sua attività di detossificazione, sostiene il sistema cardiovscolare, riequlibra il sistema neuroendrocrino. Inoltre migliora la fertilità sia maschile che femminile e per questo è anche noto come il “viagra dell’Himalaya”. Nell’uomo infatti il fungo agisce regolando la produzione di testosterone quando deficitaria, andando ad agire sui precursori di questo ormone.Micotherapy Cordiceps sinensis AVD Reform

Cordyceps sinensis: benefici per sportivi e anziani

I suoi effetti poi sono ben noti a chi fa sport perché il cordyceps migliora le performance fisiche e cognitive. Oltre a potenziare la performance sportiva, favorisce l’aumento della massa muscolare e la riduzione dell’infiammazione che i prolungati allenamenti e le gare ad alta intensità producono. Il cordyceps ha un meccanismo stimolante sul sistema nervoso ben diverso da altre note sostanze eccitanti come caffeina, l’efedrina e le anfetamine, perché queste ultime scaricano le ghiandole surrenali, affaticandole. Diversamente questo fungo medicinale supporta l’area surrenalica.

Inoltre il fungo caterpillar è considerato un rimedio ad azione tonico-adattogena nell’anziano, migliorando situazioni di astenia. È anche particolarmente utile nel recupero da difficili stati di convalescenza dopo una malattia o un intervento. Infine è associato alle patologie polmonari, come asma e affezioni bronchiali: infatti gli abitanti del Tibet lo utilizzavano per tenere a bada le problematiche collegate all’altitudine.

Stati infiammatori e cordyceps: la cordicepina è la sostanza che tiene a bada l’infiammazione

La cordicepina è il principale composto bioattivo studiato contenuto nel Cordyceps sinensis che supporta l’attività cellulare e agisce come anti-infiammatorio. La cordicepina agisce come inibitore della maturazione degli mRNA e della produzione di sostanze (come le citochine proinfiammatorie) che vengono attivate in modo inducibile dall’infiammazione cronica e persistente, favorendo la ripresa psicofisica ad esempio dopo una lunga convalescenza o dopo un trauma o un infortunio all’apparato muscolo-scheletrico.

Come nasce il Cordyceps sinensis?

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Il Cordyceps è noto anche come “fungo bruco” o “DongChongXiaCao” (pianta d’estate, insetto d’inverno). È un fungo parassita perché cresce e si sviluppa su diverse specie di insetti che mangiando le spore fungine se ne infettano. Il suo nome deriva dal latino – “cord” pianta e “ceps” testa – e l’etimologia descrive la forma del fungo che si estende dalla cassa mummificata, in particolare dalla bocca, di una larva di insetto. La forma selvatica è rarissima e il suo prezzo elevatissimo. Il suo valore enorme ha attirato, nelle aree di crescita, una vera e propria “corsa al Cordyceps” che ha reso questo fungo una specie a rischio di estinzione. In Europa è infatti vietata l’importazione del Cordyceps, ma fortunatamente oggi è possibile coltivare questo fungo medicinale in serra permettendo l’utilizzo di questo rimedio in tutto il mondo.

Cordyceps sinensis: effetti collaterali

L’assunzione di Cordyceps sinensis non ha effetti collaterali, e non è controindicata se non in gravidanza e allattamento. In questi casi si suggerisce, per precauzione, di contattare preventivamente il proprio medico curante.